Durante la realizzazione di un edificio o la manutenzione di uno esistente, molto importante è la scelta della copertura per il proprio tetto; essa, infatti, permette di proteggere quest’ultimo dagli agenti atmosferici e, allo stesso tempo, di ridurre al minimo la dispersione termica generando, di conseguenza, importanti risparmi a livello energetico.
I tetti di copertura degli edifici sono formati da due parti principali:
- L’orditura principale e secondaria che ha il compito di sorreggere tutti i carichi (permanenti ed accidentali); essa può essere in cemento armato, in legno od in ferro;
- il manto di copertura, ovvero un rivestimento esterno progettato mediante l’uso di materiali impermeabili al fine di garantire resistenza dalle intemperie.
Per quanto riguarda il manto di copertura del tetto, in commercio ve ne sono diverse; ogni tipologia ha delle caratteristiche che la rende adatta ad un tipo di copertura, di località, ecc., in quanto vengono realizzate utilizzando materiali differenti a seconda delle necessità che hanno il compito di soddisfare.
Proprio in virtù delle necessità progettuali qui di seguito verranno introdotte le principali informazioni riguardo alle differenti tipologie di coperture per tetti.
Le differenti tipologie
Le coperture per tetti possono essere di diverse tipologie.
A determinarle è la forma, la quale può variare sia a livello estetico, sia a seconda delle caratteristiche strutturali.
È possibile suddividere le principali tipologie di coperture in tre diversi gruppi, la cui principale differenza consiste nella conformazione.
Proprio l’ampia scelta è la ragione per la quale, prima di procedere con la scelta del manto di copertura per tetto ideale, risulta necessario comprendere come scegliere la soluzione maggiormente adatta alle proprie esigenze.
In fase di progettazione sarà obbligatorio tenere in considerazione elementi come le caratteristiche geografiche della zona in cui è situato l’edificio o le condizioni meteorologiche che caratterizzano quel luogo.
Ugualmente importanti sono, inoltre, le esigenze abitative, le quali possono portare a un determinato tipo di scelta piuttosto che un’altra.
Valutazione dei consumi, isolamento termico e acustico rappresentano, infatti, aspetti che è necessario valutare con grande attenzione.
Un ultimo, ma non meno importante, elemento che è necessario considerare quando si acquista una copertura per il tetto, è il materiale utilizzato.
Sarà proprio quest’ultimo, infatti, a stabilire quale, tra le differenti tipologie di coperture per tetti, rappresenta quella adatta alla propria abitazione.
Di seguito vengono riassunte le più comuni tipologie di tetti di edifici
Coperture per tetti piani
Si definiscono coperture piane tutte quelle soluzioni la cui installazione viene effettuata su tetti con pendenza inferiore al 5%.
Nonostante la definizione porti a pensare il contrario, è necessario sapere che non esistono coperture totalmente piane: al fine di consentire un ottimale smaltimento delle precipitazioni meteoriche, infatti, la pendenza deve essere pari almeno allo 0,5%.
I tetti piani possono essere suddivisi in tetti piani non praticabili, ovvero non accessibili, e in tetti piani praticabili, soluzioni accessibili e dotate di un’apposita pavimentazione volta a evitare cedimenti.
A ogni modo, di qualsiasi tipologia sia il tetto dell’edificio, la copertura sarà caratterizzata dalla presenza di diversi strati, ognuno dei quali destinato a svolgere un preciso compito: dal fornire adeguato isolamento termico a garantire supporto alla struttura.
Coperture per tetti a falde
Quelle per tetti a falde possono essere considerate, senza ombra di dubbio, le più comuni tra le coperture.
A differenza di quelli piani, questi tetti possono presentare pendenze che possono variare da un minimo del 10% a un massimo del 200%.
Il materiale impiegato per la produzione del manto di copertura va selezionato a seconda dell’inclinazione delle falde, in quanto ogni materiale richiede una determinata pendenza.
Oltre ai modelli in lamiera, in commercio vi sono diverse tipologie di coperture per tetti a falde.
Tra le principali è impossibile non citare le coperture in coppi, la pendenza minima richiesta e del 40%, le coperture a tegole marsigliesi, le quali richiedono una pendenza minima del 35%, e le coperture a tegole portoghesi, (ovvero soluzioni che fondono le coperture precedentemente illustrate), la copertura con Piode (la quale richiede una pendenza massima del 35%).
Ognuna delle tre coperture descritte viene realizzata mediante l’impiego di tegole in laterizio; tuttavia, è necessario ricordare che esistono soluzioni altrettanto efficaci realizzate, invece, in tegole di cemento.
Altro materiale molto utilizzato per la copertura del tetto è la pioda, costituita da lastre di pietra (solitamente in beola, serizzo o serpentino).
Coperture per tetti curvi
Vi è un’ulteriore tipologia di tetto: quello curvo. Tetti di questo tipo vengono solitamente considerati come tetti a falde sebbene al contrario di questi ultimi non presentano la linea di colmo.
A ogni modo, è possibile richiedere anche l’installazione di coperture più specifiche. Queste ultime vengono solitamente impiegate nell’architettura contemporanea per realizzare gallerie, centri commerciali o padiglioni.
Le coperture per tetti curvi sono caratterizzate da una tipica forma a volta, che si presta a creare ambienti ampi, ariosi e luminosi.
Nonostante questi garantiscano la stessa affidabilità e le stesse ottimali prestazioni delle prime due soluzioni, i sistemi di copertura per tetti curvi sono quelli meno utilizzati, in quanto non adatti alle abitazioni.